Luxury Home-Office Value: il valore sostenibile degli investimenti oltre il valore economico nel lusso.
Estratto dell’evento Luxury Living 5D svoltosi il 26 ottobre presso Auditorium Ferrero di SDA Bocconi, Milano e promosso dal gruppo RE/MAX in collaborazione con SDA Bocconi School of Management.
Il dialogo tra Leonardo Luca Etro, Associate Professor of Practice di Corporate Finance e M&A, e Giuseppe Abatista, Group Tax Consultant Salvatore Ferragamo e le conclusioni di Joanne Barley, Owner di The RE/MAX Collection Luxury Lakeview a Verbania sul Lago Maggiore, evidenzia come l’esperienza del lusso sia in primo luogo un elemento distintivo dal significato profondamente simbolico, che identifica un modo di essere e l’appartenenza a un nucleo di valori al fine di esaltare le peculiarità di chi vive quell’esperienza. Di nazionalità Inglese, Joanne Barley vive sul Lago Maggiore da oltre venticinque anni, conoscendone ogni luogo, e può vantare oltre 15 anni di esperienza come Agente Immobiliare esclusivamente nel settore degli immobili di prestigio. Oggi è la titolare e la promotrice della prima agenzia in Italia di “The RE/MAX Collection”. La Sua esperienza Internazionale garantisce un servizio riservato e professionale.
Joanne Barley, Owner di The RE/MAX Collection Luxury Lakeview
La pandemia ha rivoluzionato le caratteristiche di posizionamento e di mercato del lusso, impattando sulla domanda e sul comportamento degli utilizzatori finali anche nel real estate.
Agli uffici è richiesto di essere più «accoglienti» e luogo di interazione e alle abitazioni di rispondere a nuove esigenze anche per consentire spazi di lavoro. Analogamente a quanto emerso per il caso generale, il cliente del luxury living ricerca non solo elementi di unicità e di conservazione degli elementi distintivi nel tempo, ma anche sostenibilità in termini di alternative ecologiche e socialmente consapevoli.
L’allontanamento dall’ostentazione a favore di discrezione e riservatezza si manifesta in 5 aree:
1) qualità e durata in termini di attenzione ai materiali di alta qualità e alla lavorazione artigianale;
2) design e architettura senza tempo espressa mediante la rilevanza di elementi architettonici unici e duraturi con riduzione dell’impatto ambientale;
3) approvigionamento etico dei materiali e utilizzo dei materiali “poveri” anche nei prodotti del lusso;
4) acquisto consapevole con attenzione a tutti gli elementi legati alla produzione e gestione dell’asset;
5) minimalismo e semplicità. Come possono le aziende rispondere a esigenze di sostenibilità di lungo periodo tenendo conto delle esigenze di breve periodo? Il panel ha evidenziato come un fattore di rischio sia rappresentato dalla eccessiva attenzione per il breve periodo, spesso coincidente con la valutazione aziendale che ogni trimestre viene effettuata partendo dall’EBITDA di breve periodo.
Gli operatori che vogliono davvero creare valore sostenibile di lungo periodo devono trovare i migliori strumenti da inserire nel modello di business per poter allungare l’orizzonte temporale con il pieno accordo dei conferenti di capitale, più facile nel caso in cui la proprietà, come accade per tante aziende del “made in Italy”, sia di tipo famigliare.